In
questi giorni, IIMA partecipa alla 65° sessione del Comitato sui Diritti del
Fanciullo, un organismo che si riunisce periodicamente con la delegazione di
ciascuno Stato Parte per discutere i progressi degli Stati verso l'adempimento
dei loro obblighi ai sensi della Convenzione e dei suoi Protocolli Opzionali.
La
prima delegazione a presentarsi è stata quella della Repubblica del Congo.
Trattandosi di uno degli Stati più urbanizzati dell’Africa, con il 65% della
popolazione che vive nelle città, il comitato ha tenuto a sottolineare la
necessità di tutelare i diritti dei bambini anche nelle zone rurali più
problematiche. Ha inoltre posto l’accento sulla difficoltà che il paese deve
affrontare con i bambini rifugiati.
Il
Paese, con una popolazione di poco più di 4 milioni, ha accolto 125.000 persone
in fuga dalla limitrofa Repubblica Democratica del Congo. Il comitato ha
suggerito alla delegazione il modo più efficace per affrontare i problemi
legati a questo flusso migratorio,
congratulandosi con i rappresentanti congolesi per l’accoglienza lodevole di un
così ampio numero di persone bisognose.
Secondo
Paese a presentarsi è stato lo Yemen. La discussione si è incentrata sull’alto
tasso di malnutrizione nei bambini, sull’educazione delle bambine, i bisogni
dei profughi provenienti dalla Siria e dal Corno d'Africa e sulle leggi
attualmente in fase di elaborazione per affrontare i problemi di traffico di
bambini e la pornografia. È interessante notare che i nuovi accordi bilaterali
con l'Arabia Saudita e la nuova legislazione consentono non solo l’estradizione
in entrambe le direzioni per questi crimini, ma permetteranno anche che i
colpevoli siano perseguiti in Yemen, anche se i loro crimini si sono verificati
fuori dal territorio nazionale.
Nel
corso della sessione attuale, saranno esaminati anche Germania, Santa Sede,
Portogallo e la Federazione Russa.
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