Il 24 marzo 1980, il difensore dei diritti umani, Monsignor Oscar Arnulfo Romero, fu ucciso mentre celebrava messa per aver denunciato le violazioni dei diritti umani commesse nei confronti dei gruppi piu’ vulnerabili della popolazione. Mons. Romero, si è adoperato attivamente in difesa del diritto alla vita, promuovendo la dignità umana e opponendosi a ogni forma di violenza.
Trent’anni dopo, l’Assemblea Generale delle NU, ha scelto il giorno della morte di Mons. Romero per istituire la “Giornata Internazionale sul diritto alla verità circa le grandi violazioni dei diritti umani e la dignità delle vittime.”
In occasione della sua prima commemorazione, il 24 marzo 2011, il Segretario Generale Ban Ki-moon, e l’Alto Commissario per i Diritti Umani, Navi Pillay, hanno sottolineato il concetto chiave secondo cui le vittime degli abusi dei diritti umani e le loro famiglie hanno il diritto inalienabile di conoscere la verità sulle circostanze delle violazioni subite. Ban Ki-moon, ha ricordato come il Diritto alla verità sia riconosciuto dalla Convenzione Internazionale per la Protezione di Tutte le Persone contro le Sparizioni Forzate, entrata in vigore nel dicembre 2010.
Navy Pillay, ha inoltre ricordato tre diritti fondamentali per la lotta contro l’impunità e la restaurazione della dignità delle vittime, ossia: il diritto alla verità, alla giustizia e alla riparazione. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di inchieste pubbliche, indipendenti, e imparziali sulle violazioni dei diritti umani per far emergere la verità su tali abusi.
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