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lunedì 7 marzo 2011

L’intervento del Presidente della Repubblica italiana durante la 16° sessione del Consiglio dei Diritti Umani

Lo scorso 4 marzo 2011 è intervenuto durante la 16° Sessione del Consiglio dei Diritti Umani il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Il suo statement, che ha ricevuto un grande plauso e ampio consenso da parte dei presenti, ha messo in evidenza l’importanza sempre crescente che hanno assunto i diritti umani e le molteplici sfide che le Nazioni Unite sono costantemente chiamate a fronteggiare per garantire universalmente le libertà fondamentali. Egli ha rimarcato il fatto che il rispetto dei diritti umani non è uno status che si acquisisce in maniera definitiva, bensí, riprendendo le parole di Napolitano, è un “viaggio lungo e senza fine, durante il quale non dobbiamo mai rilassarci”.



Il Presidente ha espresso solidarietà al popolo libico ed ha affermato con vigore che le violenze perpetrate dal Colonnello Gheddafi contro i suoi stessi cittadini non possono essere assolutamente tollerate. A tal proposito ha sottolineato la rilevanza della sospensione della Libia dal Consiglio dei Diritti Umani, adottata con il consenso di tutti gli Stati Membri dell’Assemblea Generale, quale messaggio significativo indirizzato a Tripoli.

Secondo Napolitano, i recenti e tragici avvenimenti verificatisi nei Paesi del Magreb sono la chiara dimostrazione del fatto che la stabilità, sia essa nazionale, regionale o internazionale, non puó essere garantita senza il rispetto delle regole di diritto e delle libertà fondamentali.

Nel suo intervento alle Nazioni Unite, Napolitano ha fatto anche riferimento alla questione dei migranti. Secondo il Capo dello Stato la gestione della frontiera meridionale dell'Unione europea non può essere lasciata ai singoli Stati Membri, in quanto non è un problema che interessa un solo Paese, ma concerne tutta l’Europa. L'Ue deve, quindi, definire una normativa piú adeguata ed efficace in materia di diritto d'asilo e della protezione dei rifugiati.

Il Presidente ha poi dato grande importanza alla necessità di garantire la libertà religiosa, elemento basilare che permette di eliminare i sentimenti di ostilità e di minaccia tra i vari gruppi che compongono la società, e che al contempo favorisce il dialogo e l’integrazione.

A Ginevra il Capo dello Stato si è dichiarato “profondamente scioccato e sgomento” per l'assassinio del ministro pachistano per le minoranze Shabbaz Bhatti e ha sottolineato che “gruppi vulnerabili, quali sono le comunità cristiane in alcuni Paesi, richiedono speciale protezione”.

Napolitano ha terminato il suo dicorso esprimendo nuovamente la sua totale fiducia nel HRC, quale organo indispensabile alla protezione e alla promozione dei diritti umani, e ha sollecitato la cooperazione di tutti gli Stati Membri in tale arduo compito.

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