Giovedì 29 settembre
2015 abbiamo assistito all´evento “Diritti culturali e gruppi
vulnerabili” organizzato dal Centro UNESCO dei Paesi Baschi, dall´UNESCO Etxea
e dal Centro Cattolico Internazionale di Ginevra (CCIG).
Il panel era formato
da Mylène Bidault, Human Rights Officer presso l´Ufficio
dell´Alto Commissariato per i Diritti Umani (OHCHR), Gemma Carbó, Direttrice della
Cattedra UNESCO in Politiche Culturali e Cooperazione dell´Università di Gironda
e Beatriz Barreiro, Professoressa di Diritto Pubblico
Internazionale e Relazioni Internazionali all´Università Rey Juan Carlo.
I relatori hanno discusso
il tema dei diritti culturali come parte integrante dei diritti umani e della
cultura come pilastro dello sviluppo socio-culturale.
Mylène Bidault ha parlato dei diritti delle donne e delle battaglie
tuttora in corso per ottenere questi diritti. La relatrice ha parlato al posto
di Farida Shaheed del Pakistan, una sociologa, attivista per i diritti delle
donne e special rapporteur per i
diritti culturali che non ha potuto essere presente. Ms. Bidault ha ribadito i
seguenti concetti:
1.
La diversità
culturale non deve essere confusa con il relativismo culturale. Il relativismo
è una politica; la diversità culturale è la base dell´universalità dei diritti umani.
2.
Non
tutte le pratiche culturali posso essere protette da leggi culturali.
3.
L´esercizio
dei diritti culturali può subire limitazioni in alcune circostanze. Tutti i
diritti culturali devono essere sanciti per legge e devono essere
proporzionali.
Identificare quali
problematiche culturali sono contrarie ai diritti umani non è semplice. Bisogna
creare le condizioni per un dialogo aperto all´interno della società civile e
delle comunità per proteggere i diritti delle persone e non i diritti culturali
per sé.
In molte culture
esistono strutture di potere dove le donne sono subordinate agli uomini anche
se dovrebbero avere i loro stessi diritti. Alcune forme di discriminazione
verso le donne sono permesse nonostante lo stesso tipo di discriminazione non
sarebbe accettato se basato sul colore della pelle.
Pertanto, le donne
devono partecipare attivamente al riconoscimento dell´eredità culturale, nel
decidere quali pratiche vanno modificate e quali vanno scartate. La loro
partecipazione all´interpretazione di testi religiosi è necessaria per
influenzare l´autocomprensione delle comunità.
Gemma Carbó ha parlato dei giovani e del loro ruolo vitale nel
migliorare e conservare i diritti umani.
Il potenziamento di
un diritto aiuta l´avanzamento di un altro e viceversa. Pochi giovani pensano
ai diritti umani e solitamente non li associano con la loro situazione o con i
diritti che già conoscono.
I bambini sono
portatori e trasmettitori di valori culturali di generazione in generazione.
L´educazione crea una cittadinanza globale, per questo deve essere
culturalmente appropriata e includere l´educazione ai diritti umani per
permettere ai bambini di sviluppare una personalità e un´identità culturale. L´educazione
promuove la comprensione dell´identità culturale dell´altro, dei valori
culturali e delle buone pratiche della propria o di altre comunità. Il diritto
all´educazione è un diritto culturale.
La globalizzazione può
essere positiva o negativa. Per questa ragione gli Stati devono prendere le
misure necessarie per prevenire le sue conseguenze negative sul diritto, in
particolare dei gruppi ed individui più svantaggiati e marginalizzati, di partecipare
alla vita culturale.
Beatriz Barreiro ha trattato il tema dei diritti degli indigeni e ha
posto l´attenzione sul fatto che il concetto di cultura implichi la coesistenza
di culture diverse.
I diritti culturali
comprendono il diritto di agire collettivamente per sviluppare e mantenere l´eredità
culturale e il diritto alla terra. L´accesso ai e l´applicazione dei diritti
culturali include anche la partecipazione nella creazione e implementazione di
politiche e programmi. È fondamentale riformulare i diritti culturali come
categoria generica e non come categoria specifica, di nicchia.
Un problema molto
attuale è la composizione del Comitato per l´eredità culturale: dovrebbe
parteciparvi un maggior numero di persone indigene. Una proposta per creare un
Comitato delle persone indigene è stata presentata ma non approvata dagli
Stati. Il dialogo tra l´UNESCO e i meccanismi delle Nazioni Unite appare
urgente per riaffermare i diritti umani.
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