Questo sabato
abbiamo avuto il piacere di partecipare al Seminario Europeo VIDES “Il
volontariato cambia la realtà o la realtà cambia il volontariato? Un orizzonte
aperto.” insieme a diverse suore e rappresentanti Salesiani venuti da tutto il
mondo e ad alcuni volontari VIDES.
I relatori erano
Guido Barbera, Presidente del VIDES Internazionale, Sr. MariaGrazia Caputo,
fondatrice del VIDES e rappresentante di VIDES e IIMA alle Nazioni Unite,
Eugenio Melandri, attivista e politico italiano, ex-parlamentare europeo,
co-fondatore di diverse associazioni e direttore della rivista “Solidarietà
Internazionale”, Fabio Attard, Responsabile Salesiano internazionale della
Pastorale Giovanile, Sr. Runita Borja, Consigliera per la pastorale Giovanile e
quattro volontarie VIDES.
Guido Barbera ha fortemente criticato la società moderna
e l´assenza di una società civile attiva e pronta a lottare per i suoi diritti
fondamentali. Allo stesso modo, il relatore ha criticato i governi che parlano
tanto di problemi come povertà e migrazione, ma non fanno nulla per risolverli.
Infatti, solo il 12% dei paesi europei considera la povertà e la società civile
come priorità in cui investire fondi.
Sr.
MariaGrazia ha permesso
una visione dall´interno della politica internazionale spiegando come le
persone che guidano il mondo affrontano queste problematiche. In particolare ha
sottolineato l´importanza della partecipazione delle ONG nel Consiglio dei
Diritti Umani delle Nazioni Unite perché sono quest´ultime a dar voce a chi non
viene ascoltato dai governi e a porre l´attenzione su problemi fondamentali che
altrimenti verrebbero dimenticati.
Introducendo la
domanda “Quale volontariato in questo mondo?”, Eugenio Melandri ha
affermato che il volontariato si basa su quattro verbi fondamentali: vedere,
ascoltare, conoscere e agire.
Innanzitutto,
grazie ai mezzi di comunicazione moderni veniamo raggiunti ogni giorno da
immagini e notizie provenienti da tutto il mondo. Per questa ragione dobbiamo
imparare a lasciarci toccare da ciò che vediamo, senza rimanere indifferenti,
ma guardando con occhi critici i fatti e la realtà che ci circondano.
Secondo, dobbiamo
entrare nelle comunità e ascoltare le vittime e le conseguenze di ciò che
succede nel mondo. Facendo questo è necessario che cambiamo il nostro modo di
ascoltare mettendoci nei panni di chi ci parla per poter comprendere a fondo la
sua situazione.
Terzo, non
dobbiamo fermarci all´esame di statistiche ma dobbiamo conoscere e capire a
fondo ogni situazione o usando le parole di Eugenio: “Non serve a nulla dire
che il PIL va bene se la popolazione è morta”.
Per ultimo, il
relatore ha parlato di due tipi diversi di volontariato: il volontariato
funzionale, che agisce secondo le leggi dei donatori senza aiutare e/o
fomentare la presa di coscienza delle persone con cui lavora. E il volontariato
reale, “giusto”, che aiuta le persone a capire e diventare consapevoli delle
situazioni e dei problemi che vivono in modo da poter rivendicare i loro
diritti fondamentali.
Melandri ha
concluso il suo discorso lasciando tre messaggi per un buon volontariato:
1)
“La
foglia che cade in un fiume, anche se non te ne accorgi, cambia il corso del
fiume”: il volontariato efficace, di successo, è quello che educando e
proponendo stili di vita sostenibili e positivi nel presente cambia il futuro.
L´obiettivo è quello di anticipare ad oggi la società che vogliamo nel nostro
domani.
2)
“Viviamo
in un castello kafkiano: ci possiamo muovere liberamente dentro il castello, ma
tutte le finestre sono chiuse e non possiamo uscire”. Il buon volontariato è
quello che apre una di queste finestre per vedere ciò che succede fuori e porta
la realtà conosciuta all´interno del castello affinché anche altri possano
prendere coscienza di ciò che accade attorno a loro.
3)
Dobbiamo
creare “un´internazionale della speranza” che ci aiuti a capire che non stiamo
lavorando e combattendo da soli, ma che insieme a noi ci sono altri che
lasciano semi di speranza per crescere insieme nella stessa direzione.
Nel primo pomeriggio, prima dell´intervento degli ultimi relatori, abbiamo
avuto il piacere di ascoltare le testimonianze di alcune volontarie VIDES
rispetto alle loro missioni. Indipendentemente dalla loro specifica attività
missionaria, tutte le volontarie hanno constatato come il volontariato abbia
cambiato completamente loro stesse e il loro modo di guardare la società e il
mondo che le circonda. Entrando a far parte di una nuova cultura hanno
riscoperto valori fondamentali che la nostra società moderna ha dimenticato da
tempo. È stata una lezione di vita!
Il seminario è proseguito con due ultimi interventi.
Don Fabio Attard ha trattato la domanda “C´è posto per i giovani
in questo mondo?”. All´inizio ha descritto la nostra società come “fluida”,
nella quale tutto cambia rapidamente e le persone, in particolare i giovani,
stanno perdendo i valori e i punti di riferimento fondamentali. Per questa
ragione Don Fabio ha ribadito l´importanza del ruolo delle comunità religiose e
delle associazioni di volontariato nell´offrire un modello di vita solido per i
giovani, mostrandogli che sono amati e ascoltando i loro bisogni, aiutandoli così
a trovare il loro posto nel mondo. L´ascolto è un compito fondamentale perché
solo quando si sentono ascoltati i giovani iniziano ad ascoltare.
Sr. Runita ha parlato della “presenza del VIDES nell´ambito
della Pastorale Giovanile dell´IFMA” riaffermando l´importanza dell´educazione
alla solidarietà, gratitudine, giustizia e pace come parte fondamentale della
Pastorale Giovanile. Inoltre la responsabile ha dato alcuni consigli importanti
al VIDES su come continuare il cammino intrapreso nella Pastorale Giovanile:
riaffermare la bontà che risiede nel cuore di ogni giovane, mostrare
l´importanza di essere aperti al messaggio di Dio, costruire un´umanità sana
fatta di persone di Dio al servizio dell´altro per la vita e la pace, crescere
ed imparare insieme, condividere la missione e promuovere la vita vocazionale.
Tutti gli interventi si sono dimostrati molto interessanti e stimolanti e
ci hanno lasciato con un messaggio fondamentale per il VIDES e per ognuno di
noi:
1)
Il
volontariato cambia la realtà e allo stesso tempo la realtà cambia il volontariato,
ma deve farlo in modo positivo, senza conformarlo o zittirlo.
2)
Il volontariato deve aprire gli occhi del
mondo alle realtà che ci circondano e che richiedono l´attenzione di ognuno.
3)
Il
volontariato dà la possibilità ad ognuno di noi di diventare un cittadino
attivo nella propria comunità trasformandola in una comunità di persone e
valori veri.
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