Il 25 gennaio scorso, il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha richiamato il Consiglio dei diritti umani di Ginevra, ad assumere un atteggiamento costruttivo, imparziale e oggettivo. Ban Ki-moon ha, inoltre, aggiunto che risolvere il problema dei diritti umani è solo la prima tappa verso il progresso.
Ban Ki-moon si è congratulato per l’efficacia del sistema delle Procedure Speciali del Consiglio. Grazie a queste procedure gli esperti che ricevono il mandato possono verificare le situazioni di violazione dei diritti umani grazie agli incontri sul campo con uomini politici o rappresentanti della Società Civile.
Il Segretario Generale ha, inoltre, aggiunto che se il Consiglio desidera raggiungere gli obiettivi per cui è stato creato deve garantire l’imparzialità e l’uguaglianza fra gli Stati. Infatti, il Consiglio “non può essere guidato da preguidizi e interessi particolari” né può ammettere che ci siano “alcuni Stati dominanti ed altri ignorati”.
Inoltre, gli esperti indipendenti e dei relatori designati dal Consiglio non possono essere ostacolati nel compimento della loro missione, in quanto questo potrebbe ledere alla credibilità dello stesso Consiglio e dell’ONU.
Infine, il Segretario Generale ha ribadito la necessità di non utilizzare alcun approccio selettivo nella promozione dei diritti umani in quanto, come ha affermato «noi dobbiamo difendere tutti i diritti umani con la stessa forza, che siano essi civili, culturali, economici, sociali o politici”.
Ban Ki-Moon ha concluso il suo intervento ricordando il motto per il lavoro del Consiglio “tutti i popoli, tutti i paesi, tutti i diritti”.
Ban Ki-moon si è congratulato per l’efficacia del sistema delle Procedure Speciali del Consiglio. Grazie a queste procedure gli esperti che ricevono il mandato possono verificare le situazioni di violazione dei diritti umani grazie agli incontri sul campo con uomini politici o rappresentanti della Società Civile.
Il Segretario Generale ha, inoltre, aggiunto che se il Consiglio desidera raggiungere gli obiettivi per cui è stato creato deve garantire l’imparzialità e l’uguaglianza fra gli Stati. Infatti, il Consiglio “non può essere guidato da preguidizi e interessi particolari” né può ammettere che ci siano “alcuni Stati dominanti ed altri ignorati”.
Inoltre, gli esperti indipendenti e dei relatori designati dal Consiglio non possono essere ostacolati nel compimento della loro missione, in quanto questo potrebbe ledere alla credibilità dello stesso Consiglio e dell’ONU.
Infine, il Segretario Generale ha ribadito la necessità di non utilizzare alcun approccio selettivo nella promozione dei diritti umani in quanto, come ha affermato «noi dobbiamo difendere tutti i diritti umani con la stessa forza, che siano essi civili, culturali, economici, sociali o politici”.
Ban Ki-Moon ha concluso il suo intervento ricordando il motto per il lavoro del Consiglio “tutti i popoli, tutti i paesi, tutti i diritti”.
Nessun commento:
Posta un commento