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venerdì 18 febbraio 2011

OHCHR: incontro con Margot Wallström srsg Rappresentante Speciale per crimini sessuali in situazioni di conflitto

10 Febbraio 2011- La Rappresentante Speciale Margot Wallström è stata invitata dal Consiglio dei Diritti Umani a riferire della sua visita nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Quadro di riferimento:
I due problemi principali emersi riguardante il fenomeno della violenza sessuale sono l’intimidazione e l’impunità.
Margot Wallström ha descritto la situazione della RDC come segue:
“La violenza sessuale è utilizzata dai combattenti come un’arma per instillare paura tra la gente. Inoltre, il fenomeno è diventato sistematico ed esteso, infatti, si registra un incremento dei casi di violenza contro le donne perpetrate da civili consapevoli di non incorrere in sanzioni penali.
Le donne sono violentate davanti ai loro familiari senza che questi abbiano la possibilità di intervenire a loro difesa. L’obiettivo è quello di far vivere le donne, vittime di abusi sessuali, nella vergogna, talvolta con danni fisici irreversibili. Le donne devono far crescere i loro bambini, devono procurare loro del cibo, devono accudire i loro mariti e devono sopportare ogni genere di umiliazione. Sono stati segnalati casi di violenza sessuale anche contro ragazzi.
E’ necessario cambiare il punto di vista che considera lo stupro durante i periodi di conflitto solo come danno collaterale. Lo stupro non è né culturale, né sessuale ma é criminale. E’ stimato che su 15.000 abusi sessuali commessi solo 12 sono stati puniti. La giustizia è stata tremendamente lenta.
A seguito di un’indagine su quale tipo di risarcimento desiderassero le donne vittime di violenze sessuali, è emerso che le vittime considerano “accettabile”, come forma di riparazione, l’instaurazione di una situazione di pace e la possibilità per i loro figli di andare a scuola. Tuttavia, il dovere di punire i responsabili non puo’ svanire, affinché gli abusi sessuali non cadano nell’impunità e nel silenzio.
Si é constatato che i responsabili di tali abusi nel momento in cui vengono privati di tutte le loro proprietà come conseguenza delle proprie azioni, diventano fragili, soprattutto se la famiglia viene coinvolta. Questa potrebbe essere la giusta via per far si che i combattenti considerino la violenza come un ostacolo e non come una tattica di guerra.
Ruolo delle NU:
La violenza sessuale nella RDC, come in ogni altra zona del pianeta, è un problema politico ed una grave violazione dei diritti umani.
Il Consiglio dei Diritti Umani gioca un ruolo cruciale nella protezione di questi diritti e nella garanzia delle libertà. La pace e la sicurezza non possono essere garantite senza assicurare una giustizia adeguata alle donne.”
Margot Wallstrom ha poi accennato a due importanti risoluzioni in materia, rispettivamente la Risoluzione 1888 del Consiglio di Sicurezza delle NU adottata all’unanimità il 16 settembre 2009, e la Risoluzione 1960 sulla violenza sessuale durante i conflitti armati, adottata il 16 dicembre 2010.
La Risoluzione 1888 sollecita gli Stati Membri a prendere azioni efficaci per fermare l’uso della violenza sessuale come tattica di guerra e ad affrontare alcune questioni pratiche sollevate dalla Risoluzione precedente 1820.
La Risoluzione 1888 é la terza adottata dal Consiglio sull’agenda in materia di donne, pace e sicurezza, ed è importante che tutti gli Stati vadano oltre la condanna dell’uso della violenza sessuale durante i conflitti e oltre la semplice richiesta di porre fine alle impunità.
La Risoluzione 1960 fornisce una serie di misure atte a garantire sentenze di condanna per i responsabili di violenze sessuali, attraverso raccomandazioni al Consiglio di Sicurezza sulle possibili sanzioni da adottare, le procedure di report, ecc...
Margot Walltstrom ha poi condiviso la volontà delle NU di prendere una serie di azioni a riguardo, tra queste:

(a) garantire l’opporunità di una vita normale a tutte le donne;

(b) rafforzare gli obblighi degli attori non civili al rispetto dei Diritti Umani;

(c) assicurare una punizione per tutti i responsabili di atti di violenza sessuale;

(d) cambiare l’atteggiamento ed i comportamenti delle persone;

(e) fornire una formazione professionale ai peacekeeper che permetta loro di entrare in contatto con la popolazione (es. corsi di lingua per facilitare la comunicazione con la popolazione e quindi rendere piu’ percettibile i loro bisogni);

(f) fornire una formazione professionale alle forze armate; e

(g) creare una rete di collaborazione tra i leader dei villaggi, chiese e reporter e rafforzare la collaborazione con la società civile.

La Rappresentante Speciale ha sottolineato l’importanza di una collaborazione continua tra le NU e l’Unione Africana; la necessità di migliorare i meccanismi di monitoraggio dei Diritti Umani, significanti nel riportare al Segretario Generale anche casi di reclutamento di bambini nei conflitti; e infine l’importanza di fornire un supporto ai peacekeeper.
A chiusura dell’incontro, Margot Walltstrom, ha ricordato la presenza nel panorama giuridico internazionale di molte norme a tutela della donna contro le violenze sessuali, affermando che “non c’è nessun gap nelle legislazioni internazionali attuali, l’unico problema è la loro attuazione. Questo è il motivo per cui le NU sollecitano la RDC ad inviare un messaggio chiaro ai perpetratori di tali abusi, poiché sia chiaro che questo tipo di violenza è una violazione del diritto e quindi punibile dalla legge”.

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