Il 3 maggio 2011, l’Assemblea Generale ha riconosciuto all’Unione Europea lo status di osservatore. Da ora in poi, l’UE potrà intervenire durante le sessioni del Consiglio dei Diritti Umani, partecipare ai dibattiti generali dell’Assemblea Generale, presentare proposte ed emendamenti, ma non avrà il diritto di voto né la possibilità di presentare candidature.
Questa decisione è importante perché dà all’Unione Europea la possibilità di partecipare ai lavori delle NU e, allo stesso tempo crea, un precedente in quanto anche altre Organizzazioni Regionali potranno vedersi riconosciuto lo status di osservatore.
Oggi, il Consiglio dei Diritti Umani conta due osservatori: la Santa Sede e l’Unione Europea.
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