Il 21 ottobre 2016 IIMA ha assistito alla 25° Sessione
Speciale del Consiglio dei Diritti Umani, nella sala XX del Palazzo delle
Nazioni Unite di Ginevra .
L’evento è stato organizzato con urgenza per trattare
della grave crisi umanitaria che sta colpendo attualmente la città siriana di
Aleppo.
La Sessione Speciale è stata convocata su proposta dal
Regno Unito, con l’appoggio di un gruppo di stati inclusa, la Germania, la
Francia , l’Italia , la Giordania, il Kuwait , il Marocco, Il Qatar , l’Arabia
Saudita,la Turchia e gli Stati Uniti , con il sostegno di ulteriori 33 stati.
Si è avvertita la necessità di stabilire una piattaforma per un confronto sul contenuto della risoluzione dell’Assemblea
Generale A/HRC/S-25/L., che prevede la
piena cessazione delle ostilità, cosi come la fine degli attacchi aerei e militari ad Aleppo.
Il piano includeva inoltre la creazione di un accesso immediato e
sicuro alla città, per far fronte alla
crisi umanitaria che sta colpendo l’intera popolazione.
La sessione è iniziata con un video messaggio
dell’Alto Commissario Zeid Ra’ad Al
Hussain, che ha suggerito ai membri del Consiglio a
lasciar da parte le loro rivalità politiche e a non trasformare il confronto in
un “gioco a scacchi politico”.
Al contrario ha implorato gli stati a concentrarsi sui
milioni di siriani che sono stati uccisi, sfollati e sono diventati indirettamente vittime di
questa guerra civile.
“Aleppo non esisterà
piu’ alla fine di quest’anno”: sono state queste le parole toccanti del
signor Paulo Pinheiro, presidente
della Commissione Internazionale d’Inchiesta
Indipendente sulla Siria , che ha ha esortato gli stati membri a impegnarsi
nelle negoziazioni politiche, dato che l’idea che “qualcuno vincerà la guerra”,
è puramente un illusione.
Gli stati, nei loro interventi, hanno espresso una
preoccupazione generale per la deplorevole situazione nel paese e hanno
mostrato un supporto generale per i contenuti della risoluzione.
Il Regno Unito,l’Unione Europea,gli Stati Uniti e la Turchia, sono
stati tra quelli che hanno approfittato della riunione speciale del Consiglio
per puntare il dito contro alcuni stati e fare duri richiami.
Altri paesi invece, come Ecuador, Brasile e Kuwait, hanno
richiamato l’attenzione sul fatto che le sessioni riguardanti la situazione in
Siria, sono state finora politicizzate ed è tempo quindi di prendere le misure
adatte per porre fine alla sofferenza della popolazione una volta per tutte.
Infine Marocco, Venezuela, Cuba e Iraq hanno
dichiarato che la Siria non deve essere considerata un burattino ma bisogna
impegnarsi invece, a rispettare e a proteggere la sua sovranità .
Alla fine della Sessione, la risoluzione
A/HRC/S-25/L.1 è stata adottata con ventiquattro voti in favore, sette contro e
sedici astensioni.
Il Consiglio dei Diritti Umani ha chiesto alla Commissione
Internazionale d’Inchiesta Indipendente che si occupa della Repubblica Araba
Siriana, di fornire un report dettagliato della situazione attuale nella città
di Aleppo, menzionando anche gli individui che dovranno essere processati o condannati per aver abusato del diritto internazionale umanitario.
Al termine dell’incontro, il Consiglio ha stabilito
anche una commissione d’inchiesta per raccogliere
maggiori informazioni per quanto riguarda il bombardamento nel mese di settembre contro le
operazioni di soccorso della Mezzaluna Rossa araba-siriana delle Nazioni Unite.
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