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venerdì 9 dicembre 2011

Il CESCR raccoglie le considerazioni di IIMA sull’Argentina

Il 23 e il 24 novembre scorsi, in occasione della 47° sessione del Comitato sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite (CESCR), e’ stato esaminato il rapporto presentato dall’Argentina. Il CESCR è l’organo delle Nazione Unite composto da 18 esperti indipendenti che ha la funzione di monitorare l'implementazione del Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali da parte degli Stati.
Durante il dibattito tenutosi con la delegazione argentina, i membri del comitato hanno sollevato diverse tematiche attinenti al lavoro infantile, al diritto all’educazione, al diritto all’acqua. Un attenzione particolare è stata rivolta alla situazione degli indigeni, specialmente in merito alla difesa della proprietà terriera e il diritto di questi a delle condizioni abitative adeguate.
Come segnalato infatti dai membri di IIMA in Argentina, il diritto delle popolazioni indigene alla proprietà della terra costituisce un punto di forte frizione nell’attuale realtà del paese, causando violenti conflitti sociali con relativo spargimento di sangue, tra la popolazione indigena e membri di corporazioni edili in corsa per lo sfruttamento del suolo e delle risorse minerarie.
L’ufficio dei diritti umani di Ginevra ha approfittato dell’occasione per condividere le informazioni fornite dai membri di IIMA in Argentina con alcuni membri del comitato affinché questi ultimi inserissero il tema degli sfratti forzati nei punti all’ordine del giorno. In particolare l’esperto brasiliano, Renato Leão, ha chiesto chiarimenti alla delegazione argentina circa i ricorrenti episodi di violenza e distruzione delle dimore indigene, che hanno costretto gli indigeni ad abbandonare parte del proprio territorio, compromettendo seriamente la vita rurale indigena.
La delegazione argentina, da parte sua, ha condannato categoricamente l’uso della violenza contro le popolazioni indigene. Lo Stato, ha dichiarato la delegazione, farà il possibile affinché questi scontri cessino, mentre un’opera di mediazione con le popolazioni autoctone è in corso per il riconoscimento della proprietà delle loro terre. Inoltre, da diversi anni, sono state avviate campagne di sensibilizzazione contro la discriminazione razziale e culturale nei confronti degli indigeni. Alle riforme già in corso, si accompagna l’impegno del governo a migliorare i complessi abitativi esistenti e a crearne di nuovi. 3 milioni di persone dovrebbero ricevere assistenza per l’alloggio nei prossimi anni. Lo Stato ha, inoltre, intrapreso seriamente la lotta all’impunità rispetto ai colpevoli degli assassinii avvenuti nei conflitti contro gli indigeni.
A conclusione dell’incontro, l’esperto delle Nazioni Unite, Ribeiro, rivolgendosi ai rappresentanti di IIMA ha sottolineato come solo la cooperazione reciproca tra gli esperti, le delegazioni e le ONG possa produrre risultati concreti nella difesa dei diritti umani.

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