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lunedì 14 dicembre 2009

6a sessione della Revisione Periodica Universale - Costa Rica

A capo della delegazione della Costa Rica si è presentato Mr. Bruno Stagno Ugarte, Ministro degli Affari Esteri dello Stato. Da quanto emerge dal National Report presentato da Mr. Stagno, la Costa Rica non sembra affetta da problematiche particolari o urgenti per quanto riguarda i diritti umani.


Lo Stato emerge infatti tra gli altri Paesi dell’America Centrale e Latina come la piú vecchia democrazia, e si presenta come una Repubblica democratica, libera ed indipendente, fiera di aver aderito a tutte le Convenzioni Internazionali sulla tutela dei diritti umani e di aver programmato il Piano di Sviluppo Nazionale 2006-2010 avendo sempre presente, come tematica trasversale, il rispetto dei diritti dell’uomo.

Pur essendo un paese in via di sviluppo, con evidenti problemi finanziari, la Costa Rica ha emanato norme per rendere gratutita l’educazione prescolare e quella per i bambini diversamente abili; le Università Statali sono considerate di buon livello e gli investimenti pubblici previsti per l’istruzione per il 2010 sono aumentati del 14% rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i diritti civili e politici, il National Report descrive una situazione ottimale: elezioni politiche libere e garantite da un’apposita Corte Elettorale, e un sistema Giudiziario indipendente ed imparziale. Dal 1992 è stato istituito nel Paese l’Istituto Nazionale per i Diritti Umani, preposto a ricevere le denunce sulla violazione dei diritti umani anche da parte di singoli individui.

L’unica osservazione negativa presente nel discorso di Mr. Stagno è stata la critica fatta al sistema degli aiuti internazionali per lo sviluppo. Da quanto detto dal Ministro degli Esteri costaricano, pare che la Costa Rica, non essendo considerato uno dei paesi meno sviluppati , riceve meno aiuti di quelli di cui avrebbe bisogno per affrontare la piaga della povertà, comunque presente. “Non siamo abbastanza poveri e per questo siamo penalizzati” sono state le parole del Ministro.

È venuto poi il momento degli interventi degli altri Stati. Anche nei commenti delle diverse delegazioni nazionali si è potuto notare un diffuso apprezzamento verso l’impegno della Costa Rica nella pratica della tutela dei diritti umani. Numerosi sono stati, infatti, gli interventi che elogiavano il sistema normativo del Paese per la protezione dei diritti dell’uomo, e numerose sono state le esortazioni a continuare sulla stessa strada e a condividere internazionalmente le buone pratiche adottate.

Hanno preso la parola: Algeria, Malaysia, Belgio, Paesi Bassi, Bielorussia, Turchia, Maldive, Brasile, Austria, Messico, Germania, Repubblica Ceca, Canada, Egitto, Slovenia, Spagna, Cile, Svezia, Italia, Francia, Uruguay, Norvegia, Santa Sede, Nicaragua, Stati Uniti d’America, Paraguay, Cina, Bulgaria, Regno Unito, Burkina Faso, Svizzera, Slovacchia, Azerbaijan, Panama, Marocco, El Salvador, Repubblica del Congo, Portogallo, Giordania, Argentina, Colombia, Perú, Ghana, Guatemala, Ecuador.

Le tematiche piú ricorrenti negli interventi sono state:

• La persistenza della violenza domestica nei confronti delle donne e dei bambini.

• La discriminazione delle donne nell’utilizzo dei servizi sociali e nel mercato del lavoro.

• La situazione dei bambini sottoposti al traffico per il fine dello sfruttamento sessuale ed economico (prostituzione infantile e lavoro minorile). Il problema dei bambini di strada e dell’abbandono precoce della scuola da parte dei bambini delle zone rurali.

• La povertà nelle zone rurali, abitate dagli indigeni. Poveri discriminati nell’accesso alla casa ed al lavoro, privi di acqua corrente e potabile e di servizi sanitari.

• Mancanza di casa, lavoro e integrazione per gli immigrati, i rifugiati e gli sfollati.

Gli Stati intervenuti hanno dunque consigliato le seguanti raccomandazioni:

  • Adottare misure adeguate per prevenire il traffico e la prostituzione infantile, per eliminare il lavoro minorile, per estendere l’istruzione gratuita anche alle zone rurali affinché i bambini non abbandonino la scuola.


  • Per combattere la violenza domestica, sensibilizzare le forze dell’ordine e informare le donne sui meccanismi di denuncia, assicurando le adeguate misure di tutela e protezione per le vittime.


  • Aumentare gli sforzi per realizzare l’uguaglianza di genere nell’accesso al lavoro e nella vita politica.


  • Per combattere la povertà che colpisce gli indigeni e gli immigrati, portare l’acqua potabile nelle aree rurali, fornire servizi sociali e sanitari, incentivare l’occupazione e facilitare l’accesso alla proprietà della casa.


  • Si chiede che il governo della Costa Rica ratifichi al piú presto la Convenzione Internazionale sulla la Protezione dei diritti di tutti i Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie.

Cos'è l'UPR?

La Revisione Periodica Universale (UPR) è uno strumento in atto dal 2006, attraverso il quale si procede alla revisione dello stato della tutela dei diritti umani in tutti i 192 Stati Membri delle Nazioni Unite.


Le delegazioni degli Stati, ogni 4 anni, hanno l’opportunità di presentarsi di fronte ai rappresentanti degli altri Stati Membri, con la supervisione del Consiglio dei Diritti Umani , per dichiarare quali provvedimenti sono stati avviati per migliorare la tutela dei diritti umani nei loro Paesi, in adempimento degli obblighi a cui si sono vincolati .

L’UPR è un elemento chiave del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, perchè ricorda ai Governi che sono loro i responsabili della piena realizzazione del rispetto dei diritti umani e delle liberà fondamentali nel territorio nazionale.

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