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lunedì 14 dicembre 2009

Resoconti della 6a sessione della Revisione Periodica Universale

La Revisione Periodica Universale (UPR) è uno strumento in atto dal 2006, attraverso il quale si procede alla revisione dello stato della tutela dei diritti umani in tutti i 192 Stati Membri delle Nazioni Unite.


Le delegazioni degli Stati, ogni 4 anni, hanno l’opportunità di presentarsi di fronte ai rappresentanti degli altri Stati Membri, con la supervisione del Consiglio dei Diritti Umani , per dichiarare quali provvedimenti sono stati avviati per migliorare la tutela dei diritti umani nei loro Paesi, in adempimento degli obblighi a cui si sono vincolati .

L’UPR è un elemento chiave del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, perché ricorda ai Governi che sono loro i responsabili della piena realizzazione del rispetto dei diritti umani e delle liberà fondamentali nel territorio nazionale.


Buthan

Mr. Lyonpo Kinzang Dorji, ex primo ministro ed Inviato Speciale del Primo Ministro del Buthan, ha presentato il 4 dicembre 2009 il Rapporto Nazionale sulla situazione di avanzamento dei diritti umani nel proprio paese in occasione della sesta sessione della Revisione Periodica Universale del Consiglio dei Diritti Umani.


Mr. Lyonpo Kinzang Dorji ha voluto ricordare innanzitutto che il Buthan dopo anni di monarchia ha dato vita ad una democrazia parlamentare e ha emanato, nel 2008, la prima costituzione nella quale vengono riconosciuti i diritti e le libertà fondamentali ed istituisce un sistema giuridico per la loro tutela. La costituzione assicura, tra l’altro, i diritti delle donne, sancisce il principio di non-discriminazione e l’ uguaglianza fra i sessi, tutela i diritti delle minoranze e la libertà religiosa.

La delegazione del Bouthan ha riconosciuto come ancora il governo abbia di fronte numerose sfide tra le quali ad esempio la povertà, le conseguenze delle frequenti inondazioni che colpiscono il paese, il problema delle migrazioni e dei rifugiati in Nepal, ma ha anche assicurato la determinazione nel perseguire gli impegni internazionali presi e continuare verso la costruzione di uno stato di diritto.

In seguito all’ esposizione del Rapporto Nazionale 53 stati sono intervenuti per chiedere dei chiarimenti, porre delle questioni e fare ulteriori raccomandazioni al fine di aiutare il governo nel dirigere gli sforzi futuri verso una più ampia promozione dei diritti nel paese e a chiarificare la situazione di fatto del paese. Alcune delle questioni e raccomandazioni fatte erano relative a:

  • Povertà. Visto che ancora la povertà rappresenta uno degli ostacoli principali al godimento dei diritti e tocca gran parte della popolazione si è raccomandato di prendere misure per aiutare in maniera particolare la popolazione che vive nelle campagne, per far fronte al problema della malnutrizione, per ridurre la disoccupazione (ancora molto alta nel paese) e combattere la povertà.

  • Migrazioni. Visto le forti migrazioni che ci sono state verso il Nepal e alla presenza di campi di rifugiati si è raccomandato misure per assicurare i diritti dei rifugiati, favorirne il rientro, il reinserimento e il ricongiungimento familiare e intensificare i rapporti con il Nepal al fine di raggiungere accordi bilaterali per risolvere il problema.

  • Educazione. A proposito del sistema educativo, riconoscendo gli sforzi fatti, si è chiesto maggiori misure per combattere l’ analfabetismo e facilitare l’ accesso in particolare nelle zone rurali e per le ragazze, di destinare maggiori risorse destinate a questo settore, di rendere completamente gratuita l’ educazione di base per tutti, di sviluppare programmi educativi per combattere i comportamenti negativi verso i differenti gruppi etnici presenti nel paese.

  • Tutela dei minori. I bambini sono ancora oggetto di tratta e sfruttamento (soprattutto sessuale) si è quindi chiesto un piano d’ azione per tutelare i minori e raccomandato di prendere misure per aiutare in modo particolare i bambini di famiglie allargate, delle zone rurali e i bambini con disabilità che non hanno i mezzi sufficienti a soddisfare i loro bisogni.

  • Violenza contro le donne. A questo proposito si è raccomandato di prendere misure per combattere la violenza domestica, lottare contro l’ impunità dei colpevoli e facilitare l’ accesso alla giustizia delle vittime, di aumentare le risorse da destinare alla Commissione nazionale per le Donne e i Bambini e sviluppare programmi per eliminare gli stereotipi contro le donne legati ai ruoli tradizionali e alla superiorità dell’ uomo.

Norvegia
 
Il giorno 2 Dicembre la Norvegia ha presentato il proprio rapporto nazionale in occasione della Universal Periodic Review. La presentazione del Rapporto nazionale realizzata dal Ministro degli Affari Esteri, JONAS GAHR STORE, è stata chiara ed esauriente.


Tra le tematiche affrontate dal Working Group, è possibile annoverare: la violenza domestica nei confronti di donne e bambini, l’eguaglianza di genere sul mercato del lavoro, la discriminazione razziale. Inoltra, una particolare attenzione è stata rivolta alla condizione degli immigrati, ai diritti delle minoranze, nello specifico il gruppo Sami, e alla protezione dei bambini.

In merito agli immigrati, è stata rilevato uno scarso livello delle condizioni di vita di questi ultimi, che costituiscono generalmente la fascia della popolazione con reddito piu’ basso. Alcune preoccupazioni sono anche legate alle manifestazioni di intolleranza e agli atteggiamenti discriminatori di cui gli immigrati sono vittime in Norvegia. La delegazione nazionale ha riconosciuto i problemi ancora irrisolti attinenti alla situazione degli immigrati ed ha affermato che apposite misure sono state prese al riguardo.

Relativamente al rispetto delle minoranze, sono stati affrontati i temi del diritto alla non discriminazione e del diritto all’educazione. E’ interessante constatare come nell’ ambito dell’istruzione, particolare attenzione sia stata rivolta alla valorizzazione culturale e linguistica. Inoltre, è stato esplicitamente chiesto alla delegazione nazionale di assicurare la partecipazione della popolazione Sami nella vita politica del Paese. Il Rappresentante norvegese ha assicurato che è stato aperto il dialogo con la minoranza Sami.

Quanto ai diritti dei bambini, in particolare si è discusso della detenzione dei minori che hanno commesso reati.

Infine, il Working Group ha sollecitato la ratifica dei seguenti trattati internazionali: Convention against Torture and other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment (CAT); Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD); International Convention on the Protection of the Rights of All Migrant Workers and Members of Their Families (ICRMW); Optional Protocol of the Covenant on Economic, Social and Cultural Rights (ICESCR – OP).

La delegazione norvegese si è distinta per la serietà mostrata nel rispondere in maniera pertinente e puntuale a tutte le questioni sollevate durante il dibattito. Gli Stati del Working Group si sono infatti complimentati per l’atteggiamento fortemente collaborativo dimostrato dalla Norvegia in occasione della Revisione periodica universale.

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