Il primo e il 2 Novembre si è svolta una consultazione di esperti, dal titolo "Promuovere i diritti dei bambini che lavorano e/o vivono in strada: Colmare i divari tra politica e pratica". Per questa occasione si sono riuniti gli esperti del settore, le missioni di diversi Stati e i rappresentanti della società civile per lavorare in maniera congiunta alla redazione di un report esaustivo sul tema dei bambini di strada, da completare entro la fine del 2011.
L'incontro è stato promosso dall'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e co-sponsorizzata da Aviva, Consorzio per bambini di strada, e UNICEF.
Ibrahim Salama, Direttore della Divisione per i diritti umani (OHCHR) e Andrezej Sados, Vice Rappresentante permanente della Polonia, attualmente alla Presidenza dell'Unione europea, hanno aperto l'incontro. Entrambi hanno evidenziato la preoccupante presenza di bambini che lavorano/vivono in strada in diverse regioni del mondo. Il primo ha esortato i partecipanti a considerare i fattori sociali e culturali che spingono i bambini a riversarsi per le strade, ed ha sottolineato la necessità di considerare questi bambini come titolari di diritti, e non come dei criminali. Andrzej Sados ha invece ricordato come il miglioramento della situazione dei bambini di strada debba costituire una priorità nell’agenda dell'ONU.
Imma Guerras-Delgado, dell’Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani, ha ribadito che dal 2008 il Consiglio dei diritti umani dedica ogni anno un’intera giornata di dibattito su temi attinenti ai diritti del bambino.
La conferenza si è articolata in una prima parte di carattere introduttivo sulla situazione dei bambini di strada, a cui sono seguiti degli interventi riguardanti alcuni aspetti specifici della problematica. I contributi spaziavano dal riconoscimento delle peculiarità di ogni bambino, ad un’analisi della particolare connessione esistente tra i bambini e la strada, sostenendo l’adozione di un approccio olistico. Inoltre si è discusso della necessità di organizzare un’efficace raccolta dati e dell’importanza dell’educazione come strumento di riabilitazione di questi bambini.
Gli esperti si anche sono soffermati sulle sfide principali nel far fronte a questa problematica. In particolare, tra le maggiori difficoltà riscontrate, vi é la mancanza di fondi da parte delle istituzioni pubbliche, la necessità di realizzare politiche di protezione basate su un approccio olistico che prevedano sostegno psicologico ai bambini, l’armonizzazione di piani nazionali e regionali, un cambiamento di prospettiva che favorisca il reinserimento dei bambini di strada attraverso vari strumenti educativi, tra cui lo sport. Per quanto attiene al quadro legislativo e ai meccanismi di protezione dell'infanzia, i partecipanti hanno affermato in particolare il diritto dei bambini alla famiglia. Infine, nel affrontare il tema della raccolta e dell'utilizzo dei dati per promuovere e proteggere i diritti dei bambini è stata ribadita la necessità di interazione tra gli attori coinvolti e non la mera estrazione superficiale dei dati, l'importanza di conquistare la fiducia dei bambini, il valore aggiunto dell'esperienza di chi lavora direttamente sul campo per i bambini di strada.
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