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venerdì 1 febbraio 2013

Preservare l’integrità della Revisione Periodica Universale : Il Caso della non cooperazione Israeliana.


Il 29 Gennaio 2013, lo Stato di Israele doveva effettuare la sua seconda Revisione Periodica Universale, ma la sua Delegazione non si è presentata tanto meno ha presentato il suo report al Consiglio dei Diritti Umani (CDH) delle Nazioni Unite.

 Gli Stati hanno espresso la loro opinione su quest’evento senza precedenti. Molti hanno condiviso la loro perplessità circa la non-cooperazione di Israele, la quale potrebbe aprire le porte ad una possible non-cooperazione da parte di altri.





Infatti, nonostante tutti gli Stati presenti abbiano espresso grande rispetto per l’UPR, essi si sono trovati in disaccordo su quale sia il modo migliore di gestire la situazione, al fine di preservare l’universalità ed l’integrità del meccanismo e, dunque, il ruolo del tutto originale che questo svolge  per la promozione dei Diritti Umani.

Il Presidente del Consiglio dei Diritti Umani, Mr. Remigiusz Henczel, ha fatto circolare una proposta per affrontare il caso Israeliano e la possibile futura non-cooperazione da parte di altri Stati. La proposta prevede che il Predisente del CDH intavoli un dialogo con Israele affiché adotti tutte le misure appropriate per riprendere la cooperazione. Se Israele torna ad un atteggiamento di  piena partecipazione, la sua UPR sarà ri-programmata per il 2013.

 

Al termine dell’incontro, la proposta è stata adottata all’unanimità. Tutti gli Stati e gli osservatori presenti si augurano che la formazione di un nuovo governo israeliano, tutt’ora in corso, possa condurre ad un nuovo impegno di Israele  con il Consiglio dei Diritti Umani.

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