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venerdì 30 gennaio 2015

Servizio interreligioso per la pace “Non più schiavi, ma fratelli e sorelle”



Buddisti, Ebrei Mussulmani e Cristiani si sono riuniti tutti in un servizio interreligioso, svoltosi nella Chiesa di Saint Nicolas de Flüe, a Ginevra, il 19 gennaio scorso, per pregare e riflettere sul messaggio di Papa Francesco, dal titolo “Non più schiavi ma fratelli e sorelle”, in occasione della giornata mondiale della Pace, il 1 gennaio 2015.

La cerimonia ha avuto inizio con un caloroso messaggio di benvenuto da parte di Mons. Richard Gyhra (Primo Segretario della Missione Permanente della Santa Sede a Ginevra), che ha invitato tutti i rappresentanti delle diverse comunità religiose, e i vari ospiti lì presenti, a riflettere sulle connotazioni negative di qualsiasi forma di schiavitù e sull’importanza di concentrare tutte le proprie forze nella promozione e realizzazione della pace. Le invocazioni sono state pronunciate in sei lingue differenti, affermando ciascuna l’importaza del rispetto, della solidarietà, e della fratellanza, al di là di ogni confine geografico e religioso. 


I partecipanti: Dr. Bhante Dhmmika Tawalama (Monaco buddista, responsabile del Centro Internazionale Buddista di Ginevra), Mahdi Tonnerieux (Imam della Fondazione Culturale Islamica), Rabbi François Garaï (Rabbino della Comunità ebraica di Ginevra), Monsignor Pierre Farine (Ausiliario del Vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo), S.E. Metropolitan Jeremy (Rappresentante della Chiesa Ortodossa in Svizzera), e, infine, il Pastore Emmanuel Fuchs (Presidente della Chiesa Protestate di Ginevra), nonostante le differenti credenze spirituali e religiose, hanno promosso un dialogo aperto e obiettivo, che ha fatto risuonare forte il messaggio di Papa Francesco nelle menti di tutti i presenti.

Alla fine del servizio si è tenuto, poi, un rinfresco, cui hanno preso parte tutti i partecipanti, socializzando e dialogando tra loro, indipendentemente dalla fede di ognuno, e dimostrando così un vero spirito di condivisione e di rispetto reciproco.

Eventi come questi mettono, senz’altro, in luce come una coesistenza pacifica sia possibile, specialmente attraverso un dialogo interreligioso animato dallo spirito di fratellanza.

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