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mercoledì 14 ottobre 2015

Seminario Europeo VIDES „Il volontariato cambia la realtà o la realtà cambia il volontariato? Un orizzonte aperto.“

Questo sabato abbiamo avuto il piacere di partecipare al Seminario Europeo VIDES “Il volontariato cambia la realtà o la realtà cambia il volontariato? Un orizzonte aperto.” insieme a diverse suore e rappresentanti Salesiani venuti da tutto il mondo e ad alcuni volontari VIDES.

I relatori erano Guido Barbera, Presidente del VIDES Internazionale, Sr. MariaGrazia Caputo, fondatrice del VIDES e rappresentante di VIDES e IIMA alle Nazioni Unite, Eugenio Melandri, attivista e politico italiano, ex-parlamentare europeo, co-fondatore di diverse associazioni e direttore della rivista “Solidarietà Internazionale”, Fabio Attard, Responsabile Salesiano internazionale della Pastorale Giovanile, Sr. Runita Borja, Consigliera per la pastorale Giovanile e quattro volontarie VIDES.

Sotto il titolo “In che mondo vivo?” Guido Barbera e MariaGrazia Caputo hanno aperto il seminario.
Guido Barbera ha fortemente criticato la società moderna e l´assenza di una società civile attiva e pronta a lottare per i suoi diritti fondamentali. Allo stesso modo, il relatore ha criticato i governi che parlano tanto di problemi come povertà e migrazione, ma non fanno nulla per risolverli. Infatti, solo il 12% dei paesi europei considera la povertà e la società civile come priorità in cui investire fondi.

Sr. MariaGrazia ha permesso una visione dall´interno della politica internazionale spiegando come le persone che guidano il mondo affrontano queste problematiche. In particolare ha sottolineato l´importanza della partecipazione delle ONG nel Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite perché sono quest´ultime a dar voce a chi non viene ascoltato dai governi e a porre l´attenzione su problemi fondamentali che altrimenti verrebbero dimenticati.

Introducendo la domanda “Quale volontariato in questo mondo?”, Eugenio Melandri ha affermato che il volontariato si basa su quattro verbi fondamentali: vedere, ascoltare, conoscere e agire.
Innanzitutto, grazie ai mezzi di comunicazione moderni veniamo raggiunti ogni giorno da immagini e notizie provenienti da tutto il mondo. Per questa ragione dobbiamo imparare a lasciarci toccare da ciò che vediamo, senza rimanere indifferenti, ma guardando con occhi critici i fatti e la realtà che ci circondano.
Secondo, dobbiamo entrare nelle comunità e ascoltare le vittime e le conseguenze di ciò che succede nel mondo. Facendo questo è necessario che cambiamo il nostro modo di ascoltare mettendoci nei panni di chi ci parla per poter comprendere a fondo la sua situazione.
Terzo, non dobbiamo fermarci all´esame di statistiche ma dobbiamo conoscere e capire a fondo ogni situazione o usando le parole di Eugenio: “Non serve a nulla dire che il PIL va bene se la popolazione è morta”.
Per ultimo, il relatore ha parlato di due tipi diversi di volontariato: il volontariato funzionale, che agisce secondo le leggi dei donatori senza aiutare e/o fomentare la presa di coscienza delle persone con cui lavora. E il volontariato reale, “giusto”, che aiuta le persone a capire e diventare consapevoli delle situazioni e dei problemi che vivono in modo da poter rivendicare i loro diritti fondamentali.
Melandri ha concluso il suo discorso lasciando tre messaggi per un buon volontariato:
1)      “La foglia che cade in un fiume, anche se non te ne accorgi, cambia il corso del fiume”: il volontariato efficace, di successo, è quello che educando e proponendo stili di vita sostenibili e positivi nel presente cambia il futuro. L´obiettivo è quello di anticipare ad oggi la società che vogliamo nel nostro domani.
2)      “Viviamo in un castello kafkiano: ci possiamo muovere liberamente dentro il castello, ma tutte le finestre sono chiuse e non possiamo uscire”. Il buon volontariato è quello che apre una di queste finestre per vedere ciò che succede fuori e porta la realtà conosciuta all´interno del castello affinché anche altri possano prendere coscienza di ciò che accade attorno a loro.
3)      Dobbiamo creare “un´internazionale della speranza” che ci aiuti a capire che non stiamo lavorando e combattendo da soli, ma che insieme a noi ci sono altri che lasciano semi di speranza per crescere insieme nella stessa direzione.
      Nel primo pomeriggio, prima dell´intervento degli ultimi relatori, abbiamo avuto il piacere di ascoltare le testimonianze di alcune volontarie VIDES rispetto alle loro missioni. Indipendentemente dalla loro specifica attività missionaria, tutte le volontarie hanno constatato come il volontariato abbia cambiato completamente loro stesse e il loro modo di guardare la società e il mondo che le circonda. Entrando a far parte di una nuova cultura hanno riscoperto valori fondamentali che la nostra società moderna ha dimenticato da tempo. È stata una lezione di vita!

      Il seminario è proseguito con due ultimi interventi.
      Don Fabio Attard ha trattato la domanda “C´è posto per i giovani in questo mondo?”. All´inizio ha descritto la nostra società come “fluida”, nella quale tutto cambia rapidamente e le persone, in particolare i giovani, stanno perdendo i valori e i punti di riferimento fondamentali. Per questa ragione Don Fabio ha ribadito l´importanza del ruolo delle comunità religiose e delle associazioni di volontariato nell´offrire un modello di vita solido per i giovani, mostrandogli che sono amati e ascoltando i loro bisogni, aiutandoli così a trovare il loro posto nel mondo. L´ascolto è un compito fondamentale perché solo quando si sentono ascoltati i giovani iniziano ad ascoltare.

      Sr. Runita ha parlato della “presenza del VIDES nell´ambito della Pastorale Giovanile dell´IFMA” riaffermando l´importanza dell´educazione alla solidarietà, gratitudine, giustizia e pace come parte fondamentale della Pastorale Giovanile. Inoltre la responsabile ha dato alcuni consigli importanti al VIDES su come continuare il cammino intrapreso nella Pastorale Giovanile: riaffermare la bontà che risiede nel cuore di ogni giovane, mostrare l´importanza di essere aperti al messaggio di Dio, costruire un´umanità sana fatta di persone di Dio al servizio dell´altro per la vita e la pace, crescere ed imparare insieme, condividere la missione e promuovere la vita vocazionale.

     Tutti gli interventi si sono dimostrati molto interessanti e stimolanti e ci hanno lasciato con un messaggio fondamentale per il VIDES e per ognuno di noi:
1)      Il volontariato cambia la realtà e allo stesso tempo la realtà cambia il volontariato, ma deve farlo in modo positivo, senza conformarlo o zittirlo.
2)       Il volontariato deve aprire gli occhi del mondo alle realtà che ci circondano e che richiedono l´attenzione di ognuno.

3)      Il volontariato dà la possibilità ad ognuno di noi di diventare un cittadino attivo nella propria comunità trasformandola in una comunità di persone e valori veri.

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