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giovedì 18 marzo 2010

La giornata annuale sui diritti del bambino alle Nazioni Unite, 10 marzo 2010

La giornata annuale sui diritti del bambino si è tenuta il 9 Marzo scorso, durante la 13° Sessione del Consiglio dei Diritti Umani. Questo evento è stato realizzato in conformità alla risoluzione sui diritti del bambino adottata a Marzo 2008, con la quale il Consiglio ha deciso “di inserire nel suo programma di lavoro almeno un’intera giornata, ogni anno, per discutere sulle diverse tematiche attinenti ai diritti del bambino, includendo tra queste l’identificazione delle sfide esistenti nella realizzazione dei diritti del bambino, le misure e le buone prassi che possono essere adottate dagli Stati e dagli altri, oltre che per valutare l’effettività dell’inserimento dei diritti del bambino nel lavoro del Consiglio stesso”.
La giornata annuale sui diritti del bambino si è articolata in due momenti di discussione, dedicati rispettivamente a “le manifestazioni della violenza sessuale contro ragazzi e ragazze” e “proteggere ragazzi e ragazze dalla violenza sessuale”. Il Sig. Bacre Ndiaye, direttore della Divisione del Consiglio dei Diritti Umani e delle Procedure Speciali, ha aperto la discussione affermando che gli atti di violenza sessuale sono particolarmente gravi perché “ i bambini restano feriti sia al livello mentale che fisico da coloro in cui ripongono la loro fiducia, come i genitori e gli insegnanti”. Si tratta, inoltre, di un tipo di violenza dalla quale è estremamente difficile riprendersi, dal momento che il ricordo dell’esperienza rimane impresso nelle giovani vittime durante tutta la loro vita. A causa della vergogna e della stigmatizzazione che tale violenza comporta, il crime viene spesso taciuto e rimane quindi nascosto, rendendo la difesa delle vittime ancora piu’ difficile. Costretti a mantenere il segreto sull’accaduto, i bambini provano vergogna e si sentono privati della propria dignità; essi sono inoltre messi al margine dai loro familiari e amici. Secondo le statistiche, solo uno crimine su dieci viene denunciato alla polizia.

La violenza sessuale ha un impatto drammatico sulle vite dei bambini, condizionandone lo sviluppo,l’educazione, la possibilità di essere parte della società. Inoltre, l’impatto fisico e psicologico é molto grave: depressione, comportamento aggressivo, gravidanze indesiderate, e malattie sessualmente trasmissibili, inclusa l’HIV. In situazioni di conflitto armato, la violenza sessuale puo’ essere impiegata come un’arma per attaccare l’onore delle persone, per terrorizzare ed umiliare la popolazione. Inoltre, i centri di detenzione per i minori sono estremamente pericolosi ed ulteriori riforme del sistema attuale risultano necessarie al fine di prevenire gli abusi sessuali. Alcune cause del persistere della violenza sessuale sono le seguenti: mancanza di dati attendibili, l’impunità (soprattutto un situazione di conflitto armato), altri problemi profondamente radicati quali la carenza di educazione, l’”invisibilità” del crimine garantita dal silenzio che lo circonda, e un uso improprio di internet che aggrava ulteriormente gli abusi.

Al fine di combattere la violenza sessuale, è necessario che vi sia solidarità internazionale, una forte opera di sensibilizzazione, una vasta raccolta di dati, l’inserimento in ambito scolastico di programmi di educazione sul tema della violenza sessuale e sull’ educazione sessuale in generale, ed una forte determinazione nel ridurre il divario tra politica e prassi. Gli Stati che non hanno ancora ratificato il trattato di riferimento dovrebbero procedere alla ratifica, e tutti gli Stati dovrebbero coinvolgere i bambini, rendendoli partecipanti attivi in questo processo di sensibilizzazione. Dando loro ascolto, sostenendoli, e consigliadoli, le giovani vittime possono sentirsi meno soli e marginalizzati. Grazie ad una leadership fortemente ed adeguatamente preparata, il problema della violenza sessuale puo’ essere eliminato.

Il Rappresentante Permanente di Cuba ha difinito i diritti come un “miraggio” per la maggior parte dei bambini. Nonostante gli sforzi compiuti al livello mondiale per ridurre la violenza sessuale, questa forma di “tortura” o di “ crimine contro l’umanità” è ancora largamente diffuso. “I bambini di oggi sono i cittadini del mondo di domani”, ha detto il Rappresentante della Santa Sede, e noi dobbiamo averne cura per lo sviluppo del genere umano. “Dobbiamo lavorare insieme per combattere questo grave problema, dal momento che la violenza sui bambini non è inevitabile” (Sig. Najat M’jid Maalla, Special Rapporteur sulla vendita dei bambini, la prostituzione infantile e la pedopornografia).



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