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mercoledì 17 novembre 2010

Conclusione della 9’ sessione della Revisione Periodica Universale

Sede delle Nazioni Unite di Ginevra, 12 Novembre 2010

Il 12 Novembre 2010 si è conclusa a Ginevra la nona sessione della Revisione Periodica Universale.

La Revisione Periodica Universale, dall’inglese Universal Periodic Review (UPR) è un processo che comporta la verifica del rispetto dei Diritti Umani all’interno dei 192 Stati Membri delle Nazioni Unite. Durante ogni sessione sono revisionati 12 Stati, e tale processo si ripete ogni 4 anni. L’UPR è uno dei meccanismi di tutela dei Diritti Umani, creato nel 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tale processo fornisce l’opportunità agli Stati di dichiarare quali azioni sono state intraprese per migliorare la promozione e la tutela dei Diritti Umani; e al Consiglio dei Diritti Umani di fornire delle raccomandazioni che potrebbero favorire la promozione e il rispetto dei Diritti Umani nello stato sotto revisione. Questa sessione è stata particolarmente impegnativa per IIMA in quanto i suoi membri sono presenti in ben cinque degli stati revisionati: Panama, USA, Honduras, Croazia e Libano.


 IIMA ha seguito con particolare attenzione il processo di Honduras, Libano e Panama, per i quali ha potuto presentare degli statment scritti all’Alto Commissariato per i Diritti Umani. Ciò è stato possibile solo grazie alla grande collaborazione degli operatori sul campo che hanno fornito preziose informazioni sulla situazione dei diritti dei bambini e sul diritto all’educazione nei rispettivi paesi. Parte dei rapporti presentati da IIMA è stata inserita nel terzo documento ufficiale della revisione preparato dall’Alto Commissariato e contenente le informazioni ricevute dalla società civile. Presso l’Alto Commissariato, IIMA si è fatta portavoce di alcune specifiche problematiche quali la discriminazione nel diritto all’educazione, lo sfruttamento dei bambini, la difficoltà dei giovani ad accedere al mondo del lavoro.

Nel corso della revisione di Libano, Panama e Honduras, molte delegazioni hanno riconosciuto gli sforzi fatti dai rispettivi Governi e si sono felicitate per le misure da questi adottate in favore del rispetto dei Diritti Umani. Le delegazioni hanno però anche manifestato alcune preoccupazioni, molte delle quali condivise da IIMA e VIDES.

Per quanto concerne i diritti dei bambini e il diritto all’educazione molte delegazioni hanno chiesto ai governi di prestare più attenzione al rispetto del diritto all’educazione, in particolare per i bambini e i giovani appartenenti ai gruppi più vulnerabili. Essi, infatti, riconoscono all’educazione un grande potenziale che può salvaguardare i bambini dallo sfruttamento, dalla povertà nonché da gravi problemi si salute fisica e mentale.

Nel caso del Libano, le delegazioni hanno chiesto al Governo che venga attuato un piano sociale che preveda l’educazione obbligatoria per i bambini palestinesi rifugiati in Libano, e che l’età della scuola obbligatoria sia portata da 12 a 15 anni.

Per gli Stati di Panama e Honduras si è chiesto di porre l’accento sulla necessità di un programma scolastico che preservi i bambini dalla piaga dell’estrema povertà; di un programma che punti all’integrazione dei bambini dei gruppi indigeni e dei gruppi delle minoranze etniche nel sistema scolastico nazionale; che sia inserito un programma che preveda l’integrazione basata sulla valorizzazione della cultura d’origine.

Agli Stati Uniti d’America, data la forte presenza nel paese di gruppi indigeni, africani, latini ed asiatici, le delegazioni hanno chiesto di garantire ai bambini appartenenti a questi gruppi l’accesso ad una educazione di qualità basata sul rispetto delle loro culture d’origine. E’ stata inoltre sottolineata la necessità di inserire nel piano scolastico nazionale uno specifico programma educativo finalizzato all’integrazione di tutte queste culture secondo il principio di multiculturalità.

Infine, alla Croazia sono stati riconosciuti i meriti per gli sforzi fatti per eliminare le discriminazioni subite dalle minoranze etniche di Serbi, Rumeni e Sloveni, presenti nel paese. Le delegazioni hanno chiesto al Governo di continuare ad investire nell’ambito educativo, con la speranza di dare ai genitori maggiore consapevolezza sull’importanza dell’educazione per il futuro dei loro figli. I governi hanno, inoltre, chiesto di incrementare gli sforzi rivolti all’integrazione e all’educazione dei bambini rumeni, ed in particolare alle bambine che più di chiunque altro sono vittime di discriminazione.

Tutti gli stati revisionati in occasione della nona sessione dell’UPR termineranno il loro processo durante la prossima sessione del Consiglio dei Diritti Umani (Marzo 2011), durante la quale, con l’adozione del rapporto finale, gli stati si impegneranno ufficialmente, dinanzi al Consiglio e alla Comunità Internazionale, a tener fede ad alcune raccomandazioni ricevute. Tali impegni dovranno essere adempiuti nel minor tempo possibile perché fra quattro anni, cioè in occasione della successiva revisione periodica universale, gli stessi stati dovranno rispondere di ciò che hanno concretamente fatto.



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