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giovedì 27 settembre 2012

Dialogo interattivo del Consiglio dei Diritti Umani con la Commissione di Inchiesta sulla situazione dei diritti umani in Siria.

Il 17 settembre, presso il Consiglio dei Diritti Umani, si e' tenuto un dialogo interattivo con la Commissione di Inchiesta sui Diritti Umani in Siria.
Paulo Pinheiro, Presidente della Commissione di Inchiesta, ha espresso preoccupazione in quanto le violazioni dei diritti umani in Siria vengono commesse da entrambe le parti: sia dalle forze governative che dai gruppi armati di opposizione. Pinheiro ha quindi sostenuto che, conformemente alle norme di diritto penale internazionale, coloro che hanno perpetrato tali violazioni devono essere ritenuti responsabili e che la Commissione dovrebbe assicurarsi che il Consiglio inoltri il suo report al Consiglio di Sicurezza.
Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per Diritti Umani, nella sua introduzione alla relazione del Segretario Generale sulla situazione di diritti umani in Siria, ha espresso preoccupazione per i rapimenti posti in essere delle forze di Governo e per episodi di tortura a danno dei prigionieri.

Il Rappresentante della Siria presso le Nazioni Unite ha affermato che la relazione della Commissione non risulta essere accurata e obiettiva. La Siria ha altresí sottolineato che il report non ha tenuto in considerazione il fatto che le sanzioni costituiscono un'evidente violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi di diritto internazionale. La Siria ha inoltre sottolineato di aver offerto tutta la sua collaborazione all'Ufficio dell'Alto Commissario per Diritti Umani al fine di risolvere la crisi, laddove invece i gruppi antigovernativi hanno reiterato il loro rifiuto a partecipare agli accordi di Ginevra.

Durante il dialogo interattivo, gli Stati Membri hanno espresso profonda preoccupazione per l'escalation di violazioni dei diritti umani, soprattutto a danno di bambini e donne. Un effettivo processo di negoziazione, che coinvolga tutti i settori della società siriana, è stato riconosciuto come l'unica via per risolvere il conflitto e porre fine alla violenza. E’ stato, inoltre, sottolineato che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe sottoporre il caso alla Corte Penale Internazionale. Infine, gli Stati Membri hanno offerto tutto il loro sostegno al lavoro dell'Inviato Speciale, Lakhdar Brahimi, esortando il Consiglio dei Diritti Umani a prolungare il mandato della Commissione di Inchiesta.
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