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giovedì 6 giugno 2013

"EMPOWERMENT DEI GIOVANI: QUALI STRATEGIE?" IIMA e VIDES alle NAZIONI UNITE per presentare la propria buona prassi.



Il 4 giugno, presso le Nazioni Unite a Ginevra, L’Uffico Diritti Umani di IIMA e VIDES ha organizzato, in collaborazione con la Missione permanente dell’Uruguay e con la sponsorizzazione dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani e delle Ambasciate di Costa Rica, Francia e Santa Sede il side event : “Empowerment dei giovani: quali strategie?". Il  side event ha avuto lo scopo di invitare tutti i presenti ed in particolare gli Stati, ad interrogarsi ed a riflettere su come i giovani possano essere resi maggiormente protagonisti della loro vita ed avere nella società un ruolo che li veda capaci di un rinnovamento radicale.
L'ambasciatrice dell'Uruguay, Laura Dupuy Lasserre, ha presieduto l'evento come moderatrice. Il Panel era composto da: l’Ambasciatore di Costa Rica, Christian Guillermet, il Nunzio Apostolico Monsignor Silvano Tomasi, il Vice Ministro Del Lavoro e della Sicurezza Sociale del Governo uruguaiano Nelson Loustaunau, lo Human Rights Officer Chrsitian Courtis dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR), Imma Guerras consulente sull’infanzia e la gioventù per l’OHCHR, Maria D’Onofrio del VIDES Internazionale, l’Assistant Director General for Policy dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, Josè Salazar (ILO), Molly Kaniampadickal e Thomas Vattathara di IIMA India .
Il primo a prendere la parola è stato il Vice Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale, il signor Nelson Loustaunau, il quale ha presentato la complessa realtà sociale e giovanile dell'Uruguay. In seguito, l'Ambasciatore Christian Guillermet, dopo aver lodato il lavoro che IIMA e VIDES svolgono all’interno del Consiglio dei Diritti Umani per la promozione del diritto all’educazione, ha sottolineato il valore stesso dell'educazione dei giovani per la costruzione di una società democratica. Il signor Josè Salazar ha presentato i dati sulla disoccupazione giovanile a livello  mondiale e le possibili strategie da attuare.  La signora Imma Guerras dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani, ha presentato i risultati di una sua ricerca riguardante le modalità con le quali i diritti dei giovani sono stati affrontati nel passato dalle Nazioni Unite ed ha annunciato l’organizzazione di un meeting internazionale, per il 2014, che affronterà la tematica dei diritti dei giovani. Il signor Christian Courtis, anch’egli dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, ha posto l’accento sull’importanza del diritto all’educazione: nonostante si tratti di un diritto trasversale incluso in molte convenzioni sui diritti umani e negli Obiettivi del Millennio, occorre un maggior impegno per promuovere un’educazione continuativa e di qualità per prevenire l’abbandono scolastico e permettere ai giovani di formarsi adeguatamente per l’ingresso nel mondo del lavoro. Monsignor Silvano Tomasi ha parlato dell’educazione come la via maestra per superare l’attuale grave crisi economica: un’educazione che sia però integrale e che formi non solo tecnici, ma soprattutto cittadini impegnati nella società. La signora Maria D'Onofrio, del Vides internazionale, ha posto il quesito: “Qual è la vocazione dei giovani?” Sviluppando la risposta, ha evidenziato che i giovani “sono una risorsa umana chiave, la forza guida per lo sviluppo e la pace nelle loro società. Grazie alle loro abilità dinamiche, la loro energia, creatività e grazie alla loro incredibile attitudine a lavorare come squadra andando oltre ogni tipo di barriera geografica e culturale, i giovani sono chiamati ad agire come catalizzatori per il cambiamento [...] orientati alla realizzazione del bene comune.”
La presentazione agli Stati della buona prassi di IIMA per l'empowerment dei giovani, è stata introdotta da Molly Kaniampadickal, Fma, e da Thomas Vattathara, Sdb, entrambi provenienti da Guwahati, città capitale dello Stato indiano dell'Assam. Prima di iniziare la loro presentazione, essi hanno donato ai pannellisti la tradizionale sciarpa indiana come segno di accoglienza.
Molly e Thomas hanno presentato la loro esperienza presso la scuola professionale, nella quale curano l’educazione di giovani appartenenti a tribù e a gruppi religiosi diversi spesso in lotta tra loro. All'interno della scuola i ragazzi, oltre ad apprendere un mestiere, imparano a valorizzare la propria identità culturale e a stimare quella altrui. I diritti umani, l'uguaglianza, il rispetto della diversità e il riconoscimento della dignità di ogni persona sono al centro delle attività svolte. Terminati gli studi  l’85% dei giovani della scuola trova facilmente un impiego, ma soprattutto essi diventano cittadini attivi e responsabili che contribuiscono alla costruzione di una società basata sul rispetto, la giustizia e la pace.

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