Benvenuto!

Carissimo amico, carissima amica,

grazie a questo blog potrai seguire il lavoro dell'Ufficio Diritti Umani di IIMA presso le Nazioni Unite di Ginevra. Se desideri più informazioni, approfondimenti sulle attività dell'Ufficio o semplicemente desideri segnalarci delle iniziative che vorresti veder pubblicate, non esitare a contattarci inviandoci un post o una email! Ed ora potrai seguirci anche sul nostro nuovo blog in inglese!

Vuoi collaborare con noi? Clicca qui!

Buona navigazione!

lunedì 24 giugno 2013

I DIRITTI UMANI E L'AGENDA PER LO SVILUPPO POST 2015


“I DIRITTI UMANI DEVONO ESSERE AL CENTRO DELL’AGENDA POST-2015” ha affermato l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navy Pillay, nella sua lettera aperta a tutti gli Stati membri sul tema dei diritti umani e l’Agenda Post-2015, del 6 giugno 2013.
Secondo l’Alto Commissario, “alcune delle più celebrate storie di successi relative agli Obiettivi del Millennio dal 2000 sono diventate ora centri di proteste di massa che denunciano privazioni diffuse, repressioni ed ineguaglianze mascherate da ristretti modelli di analisi economiche che hanno caratterizzato gli approcci allo sviluppo nel periodo pre-2015. Il messaggio è chiaro: la crescita economica non è un criterio di misurazione adeguato per lo sviluppo. Al contrario, ciò che conta sono l’eguaglianza, l’ambiente ed i diritti umani. Così come il buon governo e la lotta alla corruzione. La vera sfida, per una popolazione globale in crescita che chiede di vivere con dignità, consiste nel grado in cui essa può godere della libertà dalla paura e dalla necessità, senza discriminazione.”

La Dichiarazione del Millennio, adottata nel 2000, ha riconosciuto il legame tra i diritti umani e lo sviluppo. L’High-level Plenary Meeting dell’Assemblea Generale sugli MDG nel 2010 (MDG Summit) ha riaffermato che il rispetto per i diritti umani, il rispetto per la natura e la responsabilità condividisa, sono essenziali per il raggiungimento degli MDG. L’impegno è stato ulteriormente riaffermato dagli Stati Membri della Conferenza Rio+20, i quali hanno enfatizzato le loro responsabilità nel “rispettare, proteggere e promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali per tutti.” Essi hanno inoltre sottolineato la necessità di ridurre le ineguaglianze ed hanno riconosciuto che la democrazia, il buon governo e lo Stato di diritto sono “essenziali per lo sviluppo sostenibile, inclusa la crescita economica sostenibile ed inclusiva, lo sviluppo sociale, la protezione dell’ambiente e lo sradicamento della povertà e della fame”.  Ma la debolezza dei sistemi creati per monitorare e fare il resoconto del processo, e l’assenza o il mancato utilizzo dei meccanismi per assicurare l’implementazione, hanno reso questi impegni difficili da far rispettare.
A soli due anni dal termine di scadenza degli MDG nel 2015, gli impegni per i diritti umani necessitano di essere rivisti e rinnovati nell’Agenda per lo sviluppo successiva agli MDG, specialmente attraverso un forte sistema di accountability (assunzione di responsabilità) che chieda conto agli Stati circa l’implementazione dei loro impegni.
A tal proposito, Ms Navy Pillay, ha proposto 10 elementi essenziali da tenere presenti per l’Agenda per lo Sviluppo Post-2015:

1.       Un approccio basato sui diritti umani;
2.       Le libertà dalla paura e dalla necessità;
3.       L’eguaglianza;
4.       I gruppi esclusi;
5.       Mettere fine alla povertà;
6.       Un ambiente sano;
7.       Una riforma internazionale che assicuri una coerenza con i diritti umani a livello internazionale;
8.       Un’Agenda applicabile a livello universale;
9.       Un forte sistema di accountability;
10.   L’inclusione degli attori del settore privato.

Nessun commento:

Posta un commento